Le Marche al centro dell’Italia che cambia
ELEZIONI REGIONALI MARCHE 2015
LUCA CERISCIOLI PRESIDENTE
Programma di governo in sintesi
15 buone ragioni per una nuova regione
MARCHE UNITE NEL CAMBIAMENTO
Il nostro compito oggi è dare un futuro alla nostra regione.
Il cambiamento forte impresso dal governo Renzi sta iniziando a produrre risultati importanti. Una svolta che deve essere rappresentata anche nelle Marche. Senza negare i risultati raggiunti,questa discontinuità dovrà segnare il cammino per portare la regione fuori dalla crisi e dentro un nuovo orizzonte di sviluppo.
MARCHE UNITE NELLA SOBRIETÀ, NELLA TRASPARENZA,
NELLA SEMPLIFICAZIONE
Sobrietà della politica e rigore dei comportamenti saranno i valori guida che accompagneranno le scelte del nuovo governo regionale, per completare il percorso di eliminazione dei privilegi e dei costi dell’ente.
Ogni euro sarà speso per il bene della comunità marchigiana.
Basi del nostro impegno saranno la facilità di accesso alle opportunità per cittadini e imprese; la trasparenza dell’informazione; la semplificazione di leggi, di regolamenti e procedure per ridurre i tempi dei procedimenti amministrativi.
MARCHE UNITE NEL LAVORO E NEL RILANCIO ECONOMICO
Il lavoro e l’occupazione sono le priorità da perseguire.
Agiremo puntando sugli investimenti pubblici; sul riordino dei Confidi e sull’accesso agevolato al credito per progetti innovativi e tecnologicamente avanzati; sulla defiscalizzazione delle spese per le imprese che investono in ricerca, sviluppo, qualità e innovazione; sul rilancio e sull’integrazione di cultura, turismo e food economy come trend di nuova crescita; sul rilancio sociale ed economico delle aree interne e montane; sugli incentivi all’export e all’internazionalizzazione – sotto un’unica regia, da nord a sud – per l’intero sistema produttivo; sulla riconversione di siti industriali e artigianali dismessi.
MARCHE UNITE NEL SOSTEGNO AL WELFARE
La storia dell’economia marchigiana è storia di coesione sociale, bene pubblico delle nostre comunità.
È legata a doppio filo a un sistema di welfare integrato tra la rete dei servizi locali dei Comuni, delle famiglie, delle risorse del volontariato e dell’associazionismo, della cooperazione e della programmazione regionale.
Sempre più si dovranno promuovere politiche e strumenti in grado di coniugare le esigenze di sviluppo sostenibile con quelle della qualità di vita, della riduzione delle disuguaglianze e dell’affermazione dei diritti all’istruzione, alla salute, alla casa, alla dignità della persona.
MARCHE UNITE NEL DIRITTO ALLA SALUTE, NELL’EQUITÀ
E NELLA QUALITÀ DEI SERVIZI SANITARI
Va ripensata e riorganizzata l’offerta sanitaria superando il dualismo ospedale-territorio sulla base di questi principi fondamentali: equità distributiva, accessibilità, riduzione dei tempi d’attesa.
È in tal senso necessario riannodare una rete di strutture e di servizi che garantiscano la presa in carico del paziente e la continuità del percorso di cura allo scopo di guidare e sostenere il cittadino nella prevenzione, nella terapia e nel mantenimento.
Oltre ai ‘conti in ordine’, garantiremo il diritto alla salute e ai servizi. L’investimento sui presìdi ospedalieri sarà fatto con trasparenza – coinvolgendo i territori interessati – e superando le diffidenze nate in questi anni tra l’amministrazione regionale e quelle locali.
MARCHE UNITE NELLE INFRASTRUTTURE
MATERIALI E DIGITALI
L’unità della regione passa necessariamente dal completamento infrastrutturale del sistema integrato di trasporto e di logistica (strade, ferrovie, porti, interporto, aeroporto, rete regionale delle piste ciclabili).
Si dovrà per questo puntare sulle opere prioritarie contenute nel Quadrante Nord, nel Quadrante Centrale e nel Quadrante Sud. Alle infrastrutture materiali dovrà corrispondere una rete digitale altrettanto efficiente e diffusa, sia per le istituzioni pubbliche sia per le imprese e i cittadini.
Colmare il deficit infrastrutturale della regione è strategico per il rilancio complessivo delle Marche, con l’obiettivo di rendere più fluidi i collegamenti con l’Italia, con l’area adriatico-ionica e con il resto del mondo.
MARCHE UNITE NELLA CULTURA
Con la cultura si crea nuovo lavoro e si genera sviluppo.
È però necessario tracciare percorsi culturali facendo leva su un turismo di qualità, attraverso la pianificazione delle attività e sfruttando al meglio le potenzialità e le risorse dei fondi europei.
Ogni città e territorio ha le sue unicità e ricchezze e in questo contesto generale deve aspirare ad essere protagonista con la propria identità.
L’obiettivo non è il centralismo decisionale ma quello di innovare e promuovere in un coordinamento per ambiti territoriali il nostro patrimonio ricco di arte, letteratura, paesaggi e ambienti da far conoscere in Italia e all’estero. La cultura dovrà inoltre interagire in virtuosa collaborazione con le politiche per il turismo e la valorizzazione delle eccellenze marchigiane.
MARCHE UNITE NEL TURISMO
Il turismo dovrà essere uno degli assetti principali per il traino economico della regione.
Il binomio turismo sostenibile-cultura risulterà vincente se riuscirà a creare un vero sistema Marche integrato con le politiche di valorizzazione del territorio, dell’ambiente, delle eccellenze di prodotto.
La nuova amministrazione intende realizzare Piani di sviluppo turistici per armonizzare i diversi interessi e mete turistiche offrendo pacchetti che vadano al di là dei confini amministrativi.
Si dovrà inoltre sostenere la riqualificazione delle strutture alberghiere e dei servizi, favorire l’aggregazione degli attori del settore, formare nuove professionalità dotando strutture e servizi di personale giovane e qualificato, integrare soggetti pubblici e privati favorendo forme innovative di associazionismo e dando vita a comportamenti collaborativi e manageriali.
MARCHE UNITE NELLO SPORT
Nelle Marche abbiamo una presenza radicata delle associazioni sportive con 5400 società iscritte al Coni e 130 mila addetti: un movimento che rappresenta il più rilevante gruppo organizzato di volontariato delle regione.
Oltre all’aspetto agonistico e ricreativo, gli eventi e le manifestazioni ospitati nelle Marche rappresentano un forte attrattore anche per il turismo.
In questa cornice ecco i nostri obiettivi: censimento degli impianti e risanamento delle strutture; promozione dello sport come fattore di salute e benessere; incentivazione dello sport per i diversamente abili; intercettazione di fondi europei collegati a progetti per l’educazione, la salute, lo sport.
Tutto questo, coinvolgendo a pieno titolo il Coni, le federazioni, le associazioni di ogni disciplina.
MARCHE UNITE NELL’AMBIENTE E NELL’AGRICOLTURA
Le aree protette, i parchi e le riserve dovranno rappresentare non solo una ricchezza di biodiversità ma anche una risorsa economica, occupazionale e di sviluppo rurale.
Accanto a questo va prestata grande attenzione alla difesa del territorio, all’ambiente e al paesaggio marchigiano, con progetti e azioni concrete. Infine il tema importantissimo del consumo del suolo: costruire sul costruito e bonifica di siti industriali dismessi da aprire a nuovi usi collettivi, saranno le linee per un rilancio dell’edilizia e per la ricucitura del territorio.
In agricoltura l’obiettivo è quello di far recuperare competitività al sistema regionale puntando sul ricambio generazionale, sulla ricomposizione fondiaria, su un maggior orientamento al mercato, sull’aggregazione dei soggetti e degli interventi e sulle attività collaterali dell’imprenditore agricolo (presidio del paesaggio, colture biologiche, agricoltura sociale).
Improrogabile è la semplificazione burocratica che troppo spesso strozza le iniziative commerciali, limita l’utilizzo dei fondi europei e rappresenta un costo sempre più insostenibile.
MARCHE UNITE NELLE AREE INTERNE E MONTANE
Scomparse le Province, dobbiamo prenderci cura delle aree interne e montane.
Servizi, investimenti, sanità, istruzione, trasporti devono essere garantiti e messi a sistema.
Trascurare ulteriormente le profonde difficoltà presenti – a fronte delle potenzialità future – sarebbe un vero e proprio fallimento politico e sociale. Fondamentale sarà la riorganizzazione delle istituzioni locali a partire dal nuovo ruolo delle Unioni montane, e delle Unioni dei Comuni.
Sull’intera dorsale appenninica e pedemontana sono nate e stanno nascendo piccole e grandi realtà legate all’agricoltura delle biodiversità, all’enologia, all’ospitalità. Realtà, queste, che possono creare sviluppo e crescita.
L’orizzonte a cui guardare è sempre e soltanto uno: ridare alle aree interne e montane la dignità di sentirsi protagoniste di un progetto unitario.
MARCHE UNITE NELLA COOPERAZIONE
La cooperazione e il volontariato saranno punti di forza per lo sviluppo e la partecipazione della comunità regionale.
Investire nello sviluppo della cooperazione significa credere che la soluzione ai problemi sia quella tracciata da donne e uomini che assieme lavorano per una crescita sostenibile e partecipata.
La Regione Marche può accompagnare questa risorsa attraverso una serie di proposte concrete: adottare una legislazione che valorizzi gli appalti pubblici in modo sempre più semplice e trasparente; abbandonare definitivamente la logica del massimo ribasso, al fine di promuovere buona occupazione, inclusione e migliori condizioni sociali; attenzione particolare alla forma cooperativa per le misure dei fondi strutturali europei, compresa la progettazione strategica Macroregione adriatico ionica.
MARCHE UNITE NELLE COSTE, NEI LITORALI, NEI PORTI
C’è un’empasse operativa per l’escavo delle imboccature dei porti e delle darsene interne, non solo per gli oneri economici ma per normative che impediscono prontezza e rapidità degli interventi.
Serve dunque una nuova strategia che coniughi l’utilizzo delle sabbie escavate per il ripascimento dei nostri litorali e la realizzazione di ‘casse di colmata’ per la parte eventualmente inquinata proveniente dai dragaggi.
Dobbiamo dunque sviluppare una normativa regionale che permetta l’escavazione dei porti marchigiani con procedure dai tempi certi e in capo a un unico soggetto.
Se i circa 2 milioni di metri cubi di sabbie da scavare venissero finalmente usati per ricostruire le nostre spiagge, assisteremmo a una grande opera pubblica; a una difesa paesaggisticamente sostenibile dei litorali; a uno sviluppo portuale in chiave turistico-diportisti-cocommerciale.
MARCHE UNITE NEL DIRITTO ALLO STUDIO
E ALLA FORMAZIONE UNIVERSITARIA
Il diritto allo studio è la priorità per una comunità che vuole garantire un futuro alle giovani generazioni e all’intero territorio.
Per fare ciò è opportuno aprire un tavolo di confronto e di ascolto che veda coinvolto tutto il sistema universitario per uscire dallo stallo di una legge che ormai necessita di una revisione profonda.
Partiremo infatti dalla normativa regionale del 1996, attualmente in vigore, premettendo che quasi tutte le regioni italiane hanno proceduto all’unificazione degli Enti per il Diritto allo studio in una unica Agenzia/Ente e nell’ottica di un’offerta formativa diversificata e non speculare, che contempli la condivisione di servizi tecnici ed amministrativi per ottimizzare le risorse e abbattere i costi gestionali.
MARCHE UNITE NEL COMPLETO UTILIZZO DEI FONDI EUROPEI E NELLA MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA
I 1200 milioni di euro che arriveranno dall’Europa saranno determinanti per far ripartire l’intero sistema produttivo economico e sociale marchigiano.
Saremo noi – insieme ai territori – a scegliere e decidere come indirizzare questi fondi, pianificando progetti, iniziative, investimenti in maniera strategica.
Non più finanziamenti a pioggia, ma idee da realizzare all’interno di un quadro complessivo di scelte orientate alla creazione di occupazione, alla lotta al dissesto idrogeologico, al welfare, all’edilizia.
Crediamo inoltre che sia indispensabile una programmazione regionale unitaria che raccordi tutti i fondi europei (Fesr, Fse, Feamp) per il loro completo e migliore impiego.
A tutto ciò si aggiungeranno i fondi riservati alla neonata Macroregione adriatico-ionica, i cui obiettivi strategici saranno una crescita economica sostenibile e una opportunità di business nei settori della blu economy, del turismo sostenibile, del miglioramento della qualità ambientale e dei collegamenti tra le comunità insulari e rurali.